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La nostra storia

Partiamo da una premessa storica incontrovertibile: i flussi migratori nella storia sono sempre esistiti, al pari purtroppo delle guerre o di altri fenomeni, quali carestie, epidemie e sconvolgimenti climatici. Conseguenza ovvia è che discutere se sia giusto o meno, nel 2016, che ci siano immigrati che arrivino sul nostro territorio equivale a discorrere (secondo me al limite della ragione) se sia giusto o meno che oggi ci sia il sole oppure piova.
Credo invece sia più utile analizzare altre questioni quali le cause geopolitiche che provocano esodi di massa rappresentati da immagini drammatiche che sconvolgono la mia sensibilità oppure, ancor più costruttivo, quale concetto di accoglienza siamo in grado e vogliamo adottare verse queste sventurate popolazioni.

Cosa succede al Parco Sandro Pertini?

 

Il Parco Sandro Pertini (che qualcuno ancora chiama “bassettino”) sta tornando a nuova vita.

Grazie anche alla richiesta di un privato di farci un locale estivo (aperto solo fino alla fine di Luglio) riusciremo finalmente a risolvere una questione che si trascina da tanti anni.

La richiesta del gestore è arrivata nel mese di maggio. La proposta è di realizzare un piccolo bar estivo che proponga al venerdì sera musica dal vivo e il sabato spettacoli di cabaret.

Palco e spazio antistante quindi stanno subendo in questi giorni una radicale sistemazione operata dal nuovo gestore che sta inoltre coinvolgendo proprio i ragazzi che fino ad oggi hanno vissuto il luogo come punto di ritrovo ed aggregazione . Questo aspetto sociale ha certamente dei risvolti sociali importanti. Il coinvolgimento degli stessi ragazzi nel riabbellimento della struttura li rende e li renderà responsabili della struttura stessa. Saranno poi loro stessi a difenderla e a garantirne la bellezza e il decoro perché, ne siamo certi, da oggi a quel luogo vorranno un po’ più bene perché hanno partecipato direttamente alla sua rivitalizzazione.

Il progetto non avrà invece ripercussioni negative sulle altre iniziative in corso, sia per dimensioni (l'area interessata è quella degli spalti, del fronte del palco e del palco stesso) che per bacino di utenza. La provenienza da Legnano del gestore invece avrà probabilmente l'effetto di portare più gente nel nostro paese aiutandolo a riprendere un ruolo di polo attrattore che negli anni scorsi aveva perso.

Un luogo spento e indicato dai più come pericoloso tornerà così nuovamente a vivere e a riallacciare il suo rapporto con la cittadinanza!

Bilancio Partecipativo

La visione di un progetto "perdente"

Che cos’è esattamente un Bilancio Partecipativo?
“È uno strumento che può inserirsi nel processo decisionale relativo alla manovra di bilancio, avente lo scopo di coinvolgere la popolazione nella scelta degli obiettivi e delle modalità di spesa delle risorse pubbliche per interventi sul territorio.
La partecipazione si realizza su base territoriale: regione, provincia, comune, circoscrizione, quartiere, ecc.
Sono fasi essenziali del processo di bilancio partecipativo l’informazione, la consultazione e la decisione, il documento della partecipazione, il monitoraggio e la verifica.
Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione del territorio interessato è invitata a precisare i bisogni e a stabilire le priorità in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute, viabilità, ecc.).”
(Cit. Centro Studi Giuridici e Politici – Regione Umbria)
Dunque anche da noi lo scorso inverno si è avviato il primo esperimento di Bilancio Partecipativo.

Io stesso sono stato promotore di una proposta, seppur risultata perdente (o meglio, non vincente), alla votazione finale (parchetto giochi INCLUSIVO per bambini disabili e non).
A seguito di questa prima esperienza, ho letto pareri discordanti, negativi e positivi. Vorrei con questo mio scritto proporre una riflessione su alcuni di questi aspetti e stendere un mio personalissimo bilancio su questa prima esperienza.

LAMENTELA E PARTECIPAZIONE

Leggo spesso sui Social Network lamentele di ogni genere, tanti commenti relativi ad un presunto immobilismo dell’attuale giunta e tanti messaggi di protesta.

Gli argomenti sono quasi sempre i soliti, le buche nelle strade, la fioriera di Rescalda, le piante potate troppo o quelle potate troppo poco. Leggo sia stato dato spazio solo alla Tela (come se un percorso di legalità e lotta alle mafie non sia importante, nonostante molti per questo siano morti).

Non dico che quanto scritto non sia vero o poco importante ma noto subito che i commenti sono postati sempre da quei pochi cittadini, molto presenti sui social, spesso dediti a puntare il dito su presunte o reali mancanze dell’amministrazione. Dattilografi molto ligi nell’esprimere giudizi spesso superficiali o pareri privi delle dovute informazioni preliminari, sempre puntuali e sempre presenti…. purtroppo solo sui Social.

Quando l’amministrazione organizza incontri pubblici, non lo fa per autoincensarsi ma per rendere conto alla cittadinanza anche di quanto ancora c’è da fare, spiegare gli eventuali ritardi e sentire i pareri di tutti, ecco che allora i soliti noti non si presentano, e non si espongono. Preferiscono restare dietro la loro bella tastiera, che evidentemente sentono come uno scudo protettivo, evitando un confronto fatto di fatti, fatto di idee, fatto di proposte e fatto di intelligenza molto più argomentabile che in poche righe, senza un contraddittorio, affidate ad un post.

Dibattiti ai quali, nonostante le cyber critiche, molti cittadini hanno partecipato, esprimendo le loro opinioni, raccontando i loro disagi ed i loro dubbi, aiutando così gli amministratori a meglio tarare le priorità ed il programma di governo del paese.

Ultimo esempio in ordine di tempo, la sera di mercoledì 8 Giugno, all’Auditrorium, si è svolto un incontro, aperto alla cittadinanza, proprio con questo scopo, raccontare in poche parole cosa è stato e cosa non è stato fatto, per poi dare la parola ai cittadini ed ascoltare dalla loro viva voce le argomentazioni, le idee, le contestazioni e le proposte.

Sorpresa….dei soliti lamentatori da tastiera nemmeno l’ombra, nessuno di costoro ha avuto il tempo di partecipare e di mettersi a disposizione delle proprie idee e dei propri concittadini ma fortunatamente in tanti altri sono venuti (non quanti personalmente avrei sperato, ma sono un inguaribile ottimista). In tanti hanno partecipato, hanno incontrato chi, nel bene o nel male, governa il paese e con loro hanno discusso con serietà, educazione ed intelligenza stimolando la discussione fornendo contributi importantissimi a chi poi deve applicare una politica per TUTTI.

Fortunatamente la presenza e la partecipazione, incontro dopo incontro sembra aumentare sempre un po di più, segno che una scossa vitale al nostro paese si può ancora darla, che c’è una coscienza di comunità ancora viva e bisognosa di esprimersi.

Ho notato maggiore voglia di partecipazione più nella semplice cittadinanza che in chi cerca di impegnarsi politicamente, ho apprezzato la presenta di Paolo Magistrali e del suo gruppo, ma notato malinconicamente l’assenza degli altri gruppi consiliari di opposizione.

A questo punto mi domando, che senso ha criticare e lamentarsi quotidianamente se poi, alla luce dei fatti, di quelle lamentele non frega nulla soprattutto a chi le scrive, visto che non si adopera minimamente per esse?

Perché i “leoni da tastiera” non pensano di passare al livello superiore, di passare all’attivismo 2.0, venendo anche loro agli incontri, facendo sentire il loro spirito controcorrente, formulando le loro proposte come tanti hanno fatto, aprendosi ad un dibattito e ad un confronto che, quello si, è sintomo intelligenza e di democrazia?

A pensare male sembra che a loro risolvere i problemi e progredire non interessi più di tanto, sembrano interessarsi più della visibilità che possono ottenere grazie ad un post su un social, ma sfuggendo ad un confronto in cui possono ottenere quella risposta diretta che tanto pretendono sui social.

Non c’è nulla di più antidemocratico di un social network e nulla di più democratico di un incontro pubblico, aperto alla cittadinanza, in cui i cittadini in primis hanno diritto di parola e di proposta.

Chi è assente ha comunque sempre torto quindi, continuate pure a lamentarvi, a piangere dietro i vostri computer, ad accusare chi cerca di lavorare per il paese, ma ricordatevi che chi non c’è, chi non partecipa, chi non propone, è il primo responsabile di tutto ciò che ritenete sbagliato.

Onore invece a chi ci ha messo la faccia, a chi ha dedicato del tempo, a chi ha ritenuto doveroso partecipare anche se con idee diverse, con l’auspicio che ogni partecipante di oggi sia da stimolo a farne partecipare altri due domani e così via, perché solo in questo modo Rescaldina potrà tornare ad essere una comunità vivace e stimolante per noi e per i nostri figli, con buona pace di chi, non portando il proprio contributo ma usando il tempo a lamentarsi, senza proposte, condannerebbe la comunità al degrado senza peraltro assumersene la parziale responsabilità.

Scrivo questo con la consapevolezza che il senso di superiorità e di arroganza di alcuni li porterà a non leggere nemmeno una parola di quanto scritto ma anche con la indissolubile certezza che chi ha intelligenza, e sono la maggioranza, riuscirà a capire e ad apprezzare il messaggio lanciato da queste righe e dalla frase qui sotto.

 “La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da democrazia di spettatori passivi, in democrazia di partecipanti attivi, nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private”

Erich Fromm - 1976

                                                                                                       Luigi Di Lello

La pioggia non ci spaventa!

...e se il tempo non è clemente, noi ci troviamo in Auditorium.

Partecipazione prima di tutto, anche del cattivo tempo!




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