Company Logo

4 novembre 2017

 

Pubblichiamo il discorso del nostro Sindaco Michele Cattaneo:

Buongiorno a tutti,
in questa giornata dal tempo atmosferico particolarmente difficile è bello vedere che comunque c’è qualcuno che tiene ad essere presente ai festeggiamenti dell’unica festa nazionale che ha attraversato tutto un secolo di storia italiana.

Ringrazio tutti voi, ringrazio la banda sempre presente, ringrazio la protezione civile, ringrazio il personale comunale (rodolfo e Marina) presenti e disponibili ad ogni commemorazione e cerimonia pubblica.

Quella di oggi è la festa dell’Unità d’Italia e delle forze armate. Permettetemi allora di ringraziare particolarmente per la loro presenza la comandante della Polizia Locale Alessandra Dall’Orto e il comandante della nostra caserma il Maresciallo Dogliotti.
Vorrei con loro ringraziare di cuore le donne e gli uomini che insieme a loro lavorano per rendere più sicuro il nostro territorio.
Diverse importanti operazioni sono state concluse operando anche in modo congiunto nell’anno che si sta per chiudere. È aumentata la sicurezza del nostro paese, ed è terribilmente ingrato chi, per fini politici, continua a sostenere che Rescaldina sia un paese insicuro, un paese dove l’insicurezza aumenta e dove è pericoloso uscire di casa. Si può e si deve fare di più, questo è certo. Purtroppo però l’essere umano è fatto così: tende a vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che mezzo pieno così leggiamo sempre tante lamentele e poche volte complimenti e ringraziamenti a chi invece merita tutta la nostra gratitudine per l’impegno e l’abnegazione per il nostro paese. Vorrei allora ricordare uno a uno, citandoli per nome queste donne e questi uomini: [...].

Dicevamo prima che questa festa è in perfetta continuità con la festa celebrata la prima volta nel 1919. Ho commesso una inesattezza: questa festa in epoca fascista era definita la festa della vittoria e ancora oggi tanti ricordano questa ricorrenza con questo nome. Se così fosse ancora oggi, ci sarebbe davvero poco da festeggiare: la guerra è sempre una tragedia e non dobbiamo dimenticarci che in ogni conflitto grande o piccolo non c’è mai un vero vincitore ma soltanto vittime.

L’Italia uscì formalmente vittoriosa dalla prima guerra mondiale, vennero annessi con gli accordi di pace i territori del Friuli Orientale, di Trento e di Trieste ma ne risultò in realtà distrutta nella sua economia e nel suo tessuto sociale preparando i prodromi di quello che poi sarebbe stato il secondo conflitto mondiale. Dobbiamo pensare con profondissimo rispetto a chi ha sacrificato la vita per il sogno rinascimentale di una Italia unita, di una Italia patria di un popolo, gli italiani con le loro storie e le loro differenze. Chi ancora oggi pensa che questa unità si possa infrangere infanga e calpesta la memoria di chi ha dato la vita per il proprio paese nel primo e nel secondo conflitto mondiale. Eppure coltivare la memoria di tutte le persone che sul fronte o nei propri paesi hanno contribuito all’ideale della nostra patria significa, per dirla con il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “comprendere l'inestimabile ricchezza morale che proprio queste persone ci hanno trasmesso". Rendiamo omaggio allora alle vittime, a tutte le vittime delle guerre siano esse civili o militari. Regaliamo loro il nostro applauso e offriamo loro il nostro silenzio carico di memoria e di riflessione.

Ancora una volta, grazie alle nostre forze armate, evviva l’Italia Unita.

Identità

La diffusione sul pianeta di merci, oggetti, persone e idee ha consentito guadagni ingenti a una parte di mondo. Preoccupate dagli effetti incontrollabili della globalizzazione, le società che si sono arricchite ora alzano “barriere” con la scusa di proteggere la propria identità da altri influssi. Ma in un mondo da sempre in continuo movimento ed evoluzione chi sono gli “altri” e come si può risalire a una specifica identità? E poi, siamo proprio sicuri che non siano gli “altri” a doversi difendere da “noi”? In realtà, la difesa identitaria è un falso problema; tanto che nel saggio “IDENTITA” dello storico Adriano Prosperi si parla di “retorica identitaria”; ossia della ricerca inutile di opportuni discorsi a effetto per parlare di banali luoghi comuni quali il colore della pelle o il Dio a cui ci si rivolge.

Esistono varie religioni imposte ai popoli per governarli, approfittando dell’esigenza di ognuno di giustificare la propria esistenza in questo mondo. E ancora, nella storia umana ci sono sempre state stragi di nemici, veri o presunti, per eliminare chi si oppone agli appetiti dei potenti di turno. Sono state quindi le religioni e le stragi a generare l’identità delle nazioni; tutto il resto è fantasia. Dopo la globalizzazione, e conseguenti migrazioni da luoghi di guerra e povertà, si è cominciato a parlare d’identità minacciate e a costruire “muri” per difendersi dagli “altri”. Che gli abitanti del mondo più disastrato acquistino merci per arricchirci va bene, che pretendano anche di continuare a esistere e tentino di vivere con noi per assomigliarci, no. Per contrastare ciò si è tirata in ballo l’identità, ma forse in occidente è il caso di cominciare a preoccuparsi di più del deterioramento continuo di valori etici, religiosi e sociali. Si parla spesso anche di una fantomatica identità europea ma non si capisce cosa abbiano in comune, per esempio, un italiano e un islandese. Visto che in Italia sono passati popoli di ogni provenienza -arabi compresi- sarebbe perfino impossibile risalire a un’identità nazionale e -dopo la migrazione interna di lavoratori- all’identità milanese o torinese.  

In nazioni come il Canada si è formato un “mosaico etnico” che conta molte decine di popoli diversi, integrati fra loro, che non hanno sentito l’esigenza di difendere alcuna identità. Il pretesto della difesa identitaria serve a creare paure che consentano ai potenti di turno di mantenere il potere o di conquistarlo. Purtroppo ciò, talvolta, coinvolge bambini e giovani facilmente manipolabili (vedi isis) perché plagiare bambini significa impadronirsi del futuro. Ma l’isis conta poco e non saranno loro a decidere il futuro del pianeta. Il mondo intero, compresi i numerosissimi islamici che non hanno nulla ha a che fare con l’isis, prima o poi vincerà contro il terrore.
In conclusione, se un problema c’è non si chiama identità ma integrazione. Dobbiamo creare una cultura di collaborazione e accettazione con tutti coloro che -la stragrande maggioranza- rifiutano guerre e violenze. E non importa se chi vuole pregare lo fa in chiese, moschee, sinagoghe, pagode o altri luoghi di culto. L’importante è che tutti conoscano e rispettino le regole del paese in cui vivono.

Gastone Campanati

La raccolta puntuale è un successo

La percentuale di raccolta differenziata è passata dal 60% del 2016 al 77% di luglio 2017, con una media del 73% nei primi sei mesi di sperimentazione della raccolta puntuale: un successo!

 I numeri sono estremamente positivi e tengono conto sia dei rifiuti abbandonati che delle non conformità.

Lo straordinario risultato dei primi sei mesi (da febbraio a luglio 2017) è stato raggiunto grazie:

Più cultura, meno paura

A partire dai recenti fatti di Barcellona, che hanno riportato all'ordine del giorno il tema della paura legata alle azioni terroristiche rivendicate dall'Isis, il comune di Rescaldina - in collaborazione con l'Associazione Culturale Vidya - ha deciso di organizzare un incontro pubblico durante il quale si rifletterà sulle possibili risposte alla paura del terrorismo.

Oggi più che mai è necessario capire il fenomeno "terrorismo" scindendo l'atto terroristico in sé da una sua presunta matrice religiosa: come affermato nelle strade di Barcellona"il terrorismo non ha religione".

Analizzare questi fenomeni richiede un approccio metodico, rigoroso e approfondito che non lasci spazio ai luoghi comuni che generano paura del diverso e atteggiamenti razzisti verso "l'altro da noi", per etnia, religione e cultura.

Giovedì 28 Settembre a Rescaldina presso l'Auditorium, dalle ore 21, si terrà un incontro inter-religioso e interculturale per riflettere insieme sulla possibilità di una risposta, condivisa, al terrorismo e alla paura che genera.

I relatori dell'incontro saranno Michele Cattaneo, sindaco di Rescaldina; Davide Bernocchi, cittadino rescaldinese da anni impegnato in Medio Oriente; Don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana; Paolo Pobbiati, attivista e già presidente di Amnesty International Italia e l'Ing. Chridi Kalil Abdellatif, presidente del Centro Islamico di Saronno.

Rescaldina: sempre di più un paese no-slot

L'11 Agosto scorso è stata emanata l'ordinanza che regolamenta gli orari delle sale giochi ed il funzionamento delle "macchinette" collocate nei diversi esercizi pubblici.

L'ordinanza è la logica conseguenza di tutte le azioni messe in campo dall'amministrazione comunale, con la regia dell'Assessore ai Servizi Sociali Enrico Rudoni, per contrastare le ludopatie. Tra il 2015 e il 2016 Rescaldina era stata capofila di una cordata di cinque comuni (Legnano, Dairago, San Giorgio su Legnano, Villacortese e appunto Rescaldina) impegnati nel progetto "no-slot" finanziato con 50.000 Euro da Regione Lombardia. Da quel progetto è uscita anche una mappatura precisa e georeferenziata delle sale giochi e dei locali con le macchinette: Rescaldina è, tra i cinque, il secondo paese per rapporto slot/abitanti.

Questi dati e i dati epidemiologici sulla diffusione delle ludopatie (il SerT parla di un incremento del 50% del giogo d'azzardo patologico) hanno poi spinto il comune nell'aprile scorso ad adottare un regolamento che detti i criteri per le nuove concessioni tenendo conto delle distanze da tutta una serie di luoghi sensibili. L'urgenza di intervenire, senza aspettare gli effetti benefici del regolamento di aprile, ha poi spinto l'Amministrazione ad adottare un provvedimento, l'ordinanza dell'11 Agosto appunto, che limiti gli orari di funzionamento e di apertura delle sale giochi in modo da arginare il più possibile un fenomeno sempre più esteso soprattutto tra giovanissimi e ultra-sessantenni.

L'orario di funzionamento quindi sarà limitato tra le ore 9 e le ore 12 e tra le ore 18 e 23. sono previste sanzioni fino a 450 Euro e giorni di chiusura o di sospensione nel caso di reiterati comportamenti scorretti.

"Un altro passo verso la Rescaldina dove è bello vivere" commenta il Sindaco Cattaneo, "un lavoro di squadra della Giunta, del Consiglio Comunale, degli uffici Servizi Sociali, Commercio e Polizia Locale. Un lavoro di squadra che ha messo al primo posto la salute ed il benessere dei cittadini, un vero esempio di buona politica".




Powered by Joomla!®. Design by: joomla 2.5 templates  Valid XHTML and CSS.