Tutti uguali e tutti colpevoli?

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Una riflessione di Gastone Campanati sullìincontro con Gherardo Colombo

Riscuote simpatia Gherardo Colombo. Non è il solito presuntuoso, seduto alla cattedra con un altoparlante che gli altera la voce e annichilisce la platea. No! Gherardo Colombo si alza in piedi, rifiuta il microfono che gli intralcia i movimenti, e parla alla gente tra la gente, guardandoli negli occhi e dialogando con loro come un vecchio amico al quale si può dire qualunque cosa. Gherardo Colombo, lo scorso tre maggio Maggio, era l’ospite d’onore dell’ultimo degli incontri della serie -Storie di buon essere-, organizzato dall’amministrazione comunale di Rescaldina con l'Osteria del Buon Essere “La Tela” che, come si ricorderà, ha ripreso a funzionare dall’inaugurazione del cinque Dicembre scorso, dopo la confisca alla criminalità organizzata.


Non ha avuto pietà per nessuno Colombo. Ha detto, senza tentennamenti, che i centosessanta miliardi all’anno di evasione fiscale sono responsabilità comune di tutti gli italiani. Si potranno criticare politici collusi, funzionari inadempienti, giudici corrotti ma, alla fine, i maggiori responsabili sono i cittadini che non chiedono lo scontrino fiscale e non si impegnano a conoscere e a scegliere rappresentanti politici capaci e, fino a prova contraria, onesti. In precedenza il sindaco, Michele Cattaneo, durante la presentazione introduttiva della serata, ha raccontato quali difficoltà incontri nel dover respingere le richieste di favori da parte di cittadini che assicurano di averlo votato (“il primo anno tutti”, racconta sorridendo il sindaco) pur di ottenere qualche agevolazione poco rispettosa dei regolamenti scritti. Colombo ha ricordato come sarebbero utili i miliardi di evasione per riparare le strade, per curare la salute delle persone nel modo migliore e anche per investire nella ricerca che crea lavoro; la cosa più necessaria in questo momento. “E’ un problema culturale” ha insistito Colombo, “siamo incapaci di utilizzare la nostra libertà e questo comporta dipendenza da potenti e mafiosi”. Ha detto belle cose Colombo, del tutto condivisibili, ma non è facile convincere un lavoratore dipendente con un salario di mille euro mensili, e una famiglia da mantenere, che deve chiedere lo scontrino fiscale all’artigiano che lo minaccia di fargli pagare il 25% in più per l’IVA.
Poco meno di cinquant’anni fa, ai lavoratori dipendenti, impiegati e operai, fu intimato dall’ “Ufficio Imposte” (ora Agenzia delle entrate?) di compilare la dichiarazione dei redditi in quanto era preciso dovere di ogni cittadino contribuire al mantenimento dello stato. Sino ad allora le poche dichiarazioni dei più facoltosi e le imposte indirette erano sufficienti ai bisogni della comunità. A questo punto ogni italiano, per costrizione o per timore di sanzioni, dichiarò i propri guadagni. Permane qualche dubbio sul comportamento di artigiani, commercianti e professionisti. Circa vent’anni dopo, sempre ai lavoratori dipendenti, venne imposto il “sostituto d’imposta” per essere certi che tutto il loro guadagno fosse tassato fino all’ultima lira. Non è dato sapere come si comportassero artigiani, commercianti e professionisti. Siamo nel terzo millennio e oggi come ieri scopriamo che macellai, gioiellieri, professionisti e persino imprenditori guadagnano quasi tutti meno dei lavoratori dipendenti. Siamo proprio sicuri dottor Colombo che siano stati adottati tutti i mezzi a disposizione per combattere l’evasione fiscale? Perché non è possibile detrarre le spese di manutenzione casalinga così come si detraggono le spese mediche, dentista compreso? Perché dopo un minuto è possibile conoscere tutti i numeri estratti di una lotteria nazionale e non si può sapere quanto guadagna un idraulico? Se, come dice lei dottor Colombo, siamo incapaci di vivere in libertà, sarà il caso di organizzare meglio leggi e controlli affinché come recita la costituzione, tutti i cittadini abbiano uguali diritti davanti alla legge (art. 3) e contribuiscano alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva (art.53).

Maggio 2016     

Gastone Campanati