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I candidati
Chi è Gilles Ielo, il candidato Sindaco x Rescaldina
Mi chiamo Gilles Andrè Ielo, sono nato a Mulhouse in Francia l’8 settembre 1977 e sono rescaldinese dall’età di 4 anni.
Sono stato un bambino e un ragazzo “di Rescalda”, frequentando la scuola materna Don Antonio Arioli, la scuola elementare Manzoni e la scuola media Raimondi dove credo di aver cominciato a sviluppare una particolare attenzione e sensibilità verso lo “stare con gli altri”. Mi sono diplomato come tecnico delle industrie elettriche ed elettroniche presso l’Istituto Professionale Bernocchi di Legnano dove, negli ultimi due anni di frequenza, sono stato eletto Rappresentante d’Istituto, poiché fin da ragazzo sentivo una forte attitudine ad impegnarmi e a dedicare il mio tempo per l'interesse di tutti.
Agli studi ho affiancato una passione mai conclusa per il gioco del calcio, nata nelle fila della società oratoriale CARCOR, e sbocciata nell’esordio a 17 anni nella categoria Primavera della squadra di serie C del FBC Saronno. Lo sport è stato per me una delle esperienze maggiormente formative perché mi ha trasmesso in maniera indelebile valori quali il rispetto delle regole, il sacrificio, lo spirito di squadra e il lavoro per l'ottenimento dei risultati, nonché i principi di uguaglianza, equità e pace.
Le mie passioni si sono poi ridefinite entrando nel mondo del lavoro: dopo il precariato dei primi anni come interinale in aziende del territorio, ho trovato occupazione presso la SEAL di Legnano, dove dal reparto produttivo sono stato poi assegnato al laboratorio e al controllo qualità. In questa azienda sono stato eletto Rappresentante Sindacale Unitario e, dopo il rinnovo del contratto aziendale interno, sono stato incaricato come delegato sindacale dall’associazione territoriale FEMCA-CISL per seguire circa cento aziende nel territorio legnanese e abbiatense, relativamente ai comparti tessile, chimico e gomma plastica. Questa attività mi ha dato modo di specializzarmi attraverso una formazione mirata sui temi della sicurezza sul lavoro e sull’organizzazione aziendale.
Ho attraversato come molti la crisi che ha colpito il settore tessile, ho vissuto la mobilità e pochi ma significativi momenti di inattività lavorativa. Nel 2010 ho iniziato una nuova affascinante avventura che continua tuttora, diventando il responsabile dell’area Custodia e Sicurezza del museo MAGA di Gallarate, eccellenza in Lombardia per le arti moderne e contemporanee. Nel 2014, a seguito dell'incendio avvenuto l’anno precedente, insieme ai colleghi ho ricevuto l’attestato di benemerenza nella Giornata della Riconoscenza della Città di Gallarate, per il tempestivo intervento con il quale sono state salvate tutte le opere d’arte, patrimonio inestimabile della città.
Per quanto riguarda il mio percorso politico, senza mai aver aderito a partiti politici, mi sono avvicinato nel 2009 al gruppo Vivere Rescaldina quando era in opposizione e nello stesso anno, a seguito delle elezioni, sono diventato consigliere comunale e componente della commissione servizi sociali. L'esperienza in politica è stata per me immediatamente concreta e militante: nei primi anni abbiamo costituito il Comitato “Cittadini Contro gli 8 piani” e il Comitato “LA. TERR.A.”, acronimo di Lavoro, Territorio e Ambiente, con la missione (che non può mai dirsi conclusa) di difendere il territorio dal consumo di suolo e dalle speculazioni, edilizie e finanziarie. In seguito, con la vittoria di Vivere Rescaldina alle elezioni del 2014, sono stato eletto Consigliere Comunale con deleghe al Commercio, alla Polizia Locale e allo Sport e sono stato nominato presidente della commissione Cultura, Istruzione e Sport. Nel 2016 sono inoltre stato nominato capogruppo del gruppo consigliare Vivere Rescaldina.
Infine sulla mia vita personale posso dire che una famiglia molto unita, numerosa e festosa mi ha trasmesso i valori del rispetto, dell’educazione e della solidarietà; un'innamorata Francesca Marianna e degli splendidi nipoti mi hanno insegnato l’importanza dell’amore e della cura, dell’immaginazione, dei sogni e del futuro. Con Francesca Marianna condivido, oltre ad un piccolo appartamento, una grande passione per l'arte, il teatro, il cinema d’essai, nonché per le piante, l'orto e i gatti.
In continuità al grande lavoro realizzato da Vivere Rescaldina in questi anni e con l’energia e l’entusiasmo che mi hanno accompagnano nell’impegno amministrativo nei confronti della città che mi ha accolto e formato, mi presento ora come candidato Sindaco. Innamorato da sempre dei nostri luoghi, del nostro territorio e delle sue persone che si contraddistinguono per senso d'inclusione, laboriosità e dinamicità, mi presento per “mettermi al servizio” della nostra comunità, della quale conosco ed apprezzo l’enorme ricchezza umana di inestimabile valore che si palesa in modo particolare nelle realtà sociali, professionali, sportive e culturali.
Incredibili passi avanti sono stati fatti, ma molto ancora c’è da fare.
Abbiamo molto in COMUNE, facciamolo insieme!
Parola d'ordine "unità e pace!"
Pubblichiamo il discorso del nostro Sindaco Michele Cattaneo.
Un'Italia unita, un'Europa unita, capaci di andare oltre l'imbroglio del "prima gli italiani".
Buongiorno a tutti,
grazie per essere qui oggi. Un sentito grazie al personale del Comune, a Marina e Rodolfo, alla Comandante della Polizia Locale Alessandra Dall'Orto, a don Enrico, alla banda, ai docenti e ai bambini presenti.
Celebriamo oggi la giornata dell'unità nazionale e delle forze armate.
È Festa delle Forze Armate e così ogni anno ricordo con affetto e profonda gratitudine il lavoro dei carabinieri della nostra caserma. Guidati dal Luogotenente Dogliotti che oggi non può essere con noi e dal suo vice Maresciallo Mittica si impegnano ogni giorno, in collaborazione con la nostra Polizia Locale, per assicurarci sicurezza e tranquillità. Dicevo recentemente ad un giornalista che probabilmente in provincia di Milano nessuna caserma di queste dimensioni supera la nostra per numero di fogli di via e per controlli su chi frequenta la nostra stazione e chi vuole delinquere nel nostro territorio.
I nostri Carabinieri sono però ben più che repressione: sono vicinanza, accompagnamento, incontro.
Giusto per fare un esempio proprio mercoledì saranno presenti a Rescalda con la comandante Dall'Orto per incontrare gli anziani e aiutarli a difendersi dalle truffe di cui purtroppo spesso sono vittime.
Di tutto questo, ancora una volta vi sono profondamente grato!
Il 4 novembre abbiamo detto è Festa delle Forze Armate ed è anche la giornata dell'unità nazionale perché al termine della Prima Guerra Mondiale i confini italiani hanno trovato la loro forma quasi definitiva.
Il 4 novembre infatti ricordiamo anche la vittoria della Prima Guerra mondiale. Negli anni del fascismo si chiamava Festa della Vittoria, oggi non si chiama più così perchè oggi più che la vittoria celebriamo la fine di un conflitto che ha incendiato l'Europa causando milioni di morti. Pensate che partirono per il fronte più di un terzo degli uomini, immaginiamoci adesso di vedere sparire uno ogni tre di noi, magari il nostro papà, nostro fratello o un nostro amico senza sapere se mai lo rivedremo vivo.
La guerra è invasiva, non si ferma al fronte ma ha conseguenze gravissime sia sui paesi toccati direttamente dalle battaglie che sulle città magari lontane dai luoghi dei combattimenti. Nelle nostre città si faceva la fame, l'economia nazionale era distrutta, furono 1.200.000 i morti e ancora di più i feriti.
Una guerra dalle cause lontanissime e complicate che però trovano sintesi nei nazionalismi e nella volontà di alcune nazioni di predominare sulle altre relegandole in seconda fila.
“America First” l'America prima, oppure il nostro casereccio “prima gli italiani” non sono altro che il messaggio che qualcuno deve per forza venire prima degli altri. Ma questo è un inganno se qualcuno vien prima ci sarà per forza un secondo o un terzo che vorranno a loro volta essere primi… e poi chi decide chi deve venire prima? Il più forte? Il più ricco?
È la risposta a queste domande che genera i conflitti non solo tra gli Stati ma anche nelle nostre famiglie, nelle classi di scuola, nel nostro paese, in Italia e nel mondo.
Anche la seconda guerra mondiale poi troverà le sue cause negli iniqui e ingiusti trattati di pace seguiti al 4 novembre. Nazioni schiacciate da altre nazioni che non vedono l'ora della vendetta, della riscossa o che vogliono mantenere il loro predominio e quindi ecco il nazismo in Germania, il fascismo in Italia, in Spagna…
Usciti distrutti dalla prima guerra mondiale e ancora peggio dalla seconda ecco però un raggio di sole. I governi dei paesi europei hanno una intuizione: danno vita alla Comunità Economica Europea che poi sarà uno dei pilastri dell'unione Europea.
La bandiera che consegniamo oggi alle scuole riporta dodici stelle che brillano nel cielo blu. Le stelle sono in cerchio perché il cerchio è simbolo di unità ma anche della equidistanza dal centro, nessuno è più avanti degli altri.
Non c'è quindi nessun “prima gli italiani” oppure “prima i tedeschi” o “prima i francesi” ma c'è un prendersi per mano, mettersi in cerchio, discutere alla pari per cercare le soluzioni.
Una intuizione che ha portato all'Europa 70 anni di pace, quasi nessuna delle persone presenti in questa piazza infatti ha mai vissuto una guerra.
Oggi questa pace sembra vacillare, “prima gli italiani”, “prima gli ungheresi”, “prima gli inglesi” sono slogan che non lasciano presagire nulla di buono: perchè o camminiamo tutti insieme nella stessa direzione oppure prima o poi ci scontreremo, è matematico, è scontato che succeda.
L'Europa può e deve migliorare, deve essere sempre di più l'Europa degli uomini, della Politica al servizio dell'uomo e sempre meno l'Europa dell'economia. L'Europa deve migliorare ma oggi, nella semplificazione degli slogan, l'Europa sembra essere diventata il nemico da cui guardarsi e non la nostra casa comune. Se una casa ha bisogno di lavori di sistemazione va riparata, va sistemata, non va abbattuta per poi litigare su come ricostruirla e per poi disperdersi in tante casette diverse.
Se è in pericolo l'Europa è in pericolo la pace.
Forse allora, come dice il Prof. Restelli oggi su Legnano News, il 4 novembre deve diventare un giorno di meditazione, di silenzio, di riflessione per imparare a conoscere una delle peggiori tragedie che l'umanità ha vissuto.
Non lasciamo, lo diciamo tutti gli anni, che i nostri morti siano morti invano, facciamo in modo che non succeda di nuovo quello che è successo.
Se ognuno guarda il suo piccolo senza sentirsi parte di una comunità non potremo che rivivere quanto già successo nei conflitti mondiali, stringiamoci invece tutti insieme, ribelliamoci a chi pensa all'Italia grande a discapito degli altri, sappiamo che questa è una strada senza uscita.
Viva l'Unità, viva la pace!
Rescaldina caso studio
Sono stato chiamato a parlare del "caso Rescaldina" ad un convegno per architetti, urbanisti e Comuni.
Si è parlato di Cascina Pagana, dei palazzi di via Moro, dei ragazzi del Bassettino, del centro del ri-ciclo di via Repetti a Rescalda e di tanto altro!
Forse ne ho parlato in modo indegno perchè i veri protagonisti di questo progetto sono i miei assessori Marianna Laino ed Enrico Rudoni che hanno saputo ottenere la ricetta giusta che lega in un circolo virtuoso la rigenerazione degli edifici con la rigenerazione sociale.
Le slides che ho utilizzato sono forse un pochino dissacranti ma la mia esperienza da insegnate mi dice che se devi parlare di cose davvero importanti è fondamentale che il pubblico non si addormenti altrimenti... parli da solo!
A volte le buone idee nascono senza neanche rendersene conto ma quando ti guardi indietro ti accorgi di avere fatto cose grandi!
Il gioco di squadra vince!
Un Palio da... grandi!!!
Sì, un Palio da grandi: un grande paese, ma soprattutto grandi persone!
Grande è stato (ed è) Alessandro Calò che ha avuto l'intuizione di proporre il Palio nel Bilancio Partecipativo e che ha sviluppato e coordinato tutto il progetto.
Grandi i capicontrada che per un anno intero si sono trovati a cullare e crescere un progetto. Capaci di unire visioni e realtà diverse in un progetto unico. Persone capaci di parlarsi, comprendersi, litigare ma poi alla fine andare d'accordo.
Grandi i contradaioli, le persone, che hanno saputo dare colore e vita al nostro paese, gareggiare, tifare, gioire e soffrire nel pieno rispetto degli altri.
Grandi i miei assessori che si sono fatti in quattro per la buona riuscita di tutto, che hanno aiutato negli arbitraggi, che hanno partecipato alla vita delle contrade.
Grandi tutte le persone che ci hanno dato una mano: il mago Rufus (Fabio Giaquinto) le giurie esterne (i sindaci, i poeti, i fotografi), i giudici di gara (i dairaghesi, esperti in palio e in qualche modo nostri fratelli maggiori e gli educatori dell'azienda SoLe), gli uboldesi che ci hanno prestato la fune e regalato tantissimi buoni consigli, la polizia locale, i carabinieri, l'ufficio cultura, Matteo Pezzoni di Stripes.
Grandi i giornalisti che hanno seguito fin dall'inizio l'avventura raccontandola e facendola vivere anche ai lontani.
Grandi tutti, anche quelli che mi sono dimenticato di citare ma soprattutto...
...Rescaldina, un gran bel paese!!!
On line foto, video e racconti:
Un grande Palio e... un Sindaco orgoglioso!
Una festa di tutto un paese ma soprattutto un esperimento riuscitissimo di partecipazione e di comunità.
L'ho già scritto qualche giorno fa e l'ho detto prima della premiazione di domenica sera: abbiamo visto il paese colorarsi, diventare più vivo e bello e questo è successo perchè ogni contrada ha preso a cuore il proprio territorio, lo ha curato, lo ha reso più bello. Il risultato è stata la somma delle quattro parti: un paese unito dalla bellezza, dalla voglia di stare insieme e di divertirsi.
Il Palio di Rescaldina è un Palio speciale: non è l'idea di un politico o di una amministrazione. È una tradizione rimasta sopita sotto la cenere per vent'anni e poi, grazie alla grande intuizione di un cittadino, Alessandro Calò, e alla grande voglia di stare insieme è divampata come un falò che ci ha riscaldati per tutti gli 8 chilometri quadrati che compongono il nostro paese.
Che siamo un bel paese lo sapevo, l'ho anche definito in diretta su radio 2 della Rai "un paese fighissimo", ma ieri sentirmelo dire anche da altri cinque sindaci mi ha reso davvero orgoglioso di esserne il Primo Cittadino. Alessandro Barlocco (Villa Cortese), Giuseppe Pignatiello (Castano primo), Marilena Vercesi (Busto Garolfo), Mirella Cerini (Castellanza), Susanna Biondi (Busto Garolfo) hanno visto uno spettacolo eccezionale, una sfilata bellissima ma soprattutto un paese unito, capace di divertirsi e di vivere la competizione in modo bello e non divisivo.
Lo spettacolo è stato davvero grandioso grazie al contributo di tantissimi semplici cittadini e si è svolto in piena sicurezza anche grazie alla polizia locale a cui, con la Comandante Dall'Orto, va il mio grazie per avere preparato, guidato, gestito una sfilata che a Rescaldina non si vedeva davvero da anni.
L'appuntamento è per le due giornate di gare il 29 ed il 30 settembre.
Siamo tornati ad essere un paese vivo ed un paese dove è bello vivere!
I reportage ed i video di Settegiorni
Aria di Palio!
"Ho decorato tutta la recinzione di casa mia", "che bello! Ritorno giovane ogni volta che si fanno queste cose!", ho rispolverato la bandiera di una volta e l'ho appesa al balcone, il palio mi è sempre piaciuto!".
Sono queste tre frasi estrapolate da tre conversazioni diverse con tre persone annziane (non me ne vogliano) questa mattina.
Il comparire dei nastri colorati, le coloriture dei marciapiedi, le bandiere hanno reso più bello e vivo il nostro paese e hanno risvegliato in tutti il senso di appartenenza a piccole comunità parti di una comunità più grande.
Persone che neanche si conoscevano si sono trovate per decorare le vie, vicini di casa si sono trovati per scambiarsi i nastri e darsi una mano.
Il Palio è competizione, è vero, ma è competizione sana, competizione che crea partecipazione!
Buon palio a tutti!
Un ponte che unisce!

Vacanze da Sindaco
Se devo raccontare il mio ultimo anno da Sindaco allora ha senso che racconti anche le mie vacanze ma… niente paura, non ho intenzione di pubblicare le mie foto in spiaggia (paura!!!) quanto piuttosto raccontare gli stati d’animo che ogni volta hanno accompagnato e accompagnano le mie "vacanze".
Agosto: basta vacanze a giugno, luglio o settembre. Per partire bisogna sempre aspettare che sia finita la fase più intensa della vita amministrativa comunale, e solo dopo si può partire. Ovviamente solo dopo aver concordato insieme al Vice-sindaco la copertura del "turno". Per fortuna la famiglia è paziente e si adatta.
I temporali: fino al 2013 ho sempre gradito moltissimo i temporali estivi. Dal 2014 invece li vivo con apprensione: vento, grandine, bombe d’acqua possono significare pericoli e problemi, anche grossi. Prima non ci avevo mai pensato, mentre adesso non riesco più a vivere serenamente l’addensarsi delle nuvole, purtroppo sempre accompagnate da, come minimo, il codice giallo della protezione civile.
Le incompiute: ogni volta parto con il pensiero di non aver concluso tutto quello che c’era da fare e allora, per sicurezza, porto sempre il computer con me; con la scusa di cercare sentieri, osterie o spiagge, lavoro sempre un po’ per il Comune, tentando di non farmi scoprire dal resto della famiglia.
Solo Italia: comunque vada le vacanze, quelle lunghe con la V maiuscola, sono sempre in Italia dove, almeno penso, se succede qualcosa posso tornare a casa velocemente. In realtà per fortuna di tornare non c’è mai stato bisogno e i problemi sono sempre stati risolti dal Vice-sindaco, dagli assessori e dal personale comunale.
Il tormento: questo sono io che ogni giorno tormento con una telefonata il Vice-sindaco di turno. Sono partito venerdì pomeriggio, ma già venerdì sera la mia chiamata a Daniel (che quest’anno mi fa da Vice) l’avevo fatta. Mi fido ciecamente dei miei assessori, ma ho il bisogno quasi fisico di tenere tutto sotto controllo.
Il cellulare: in un test fatto nella mostra sulle dipendenze nel 2016 con ATS risultavo già smartphone-dipendente. Non riesco a non controllare le email comunali, i messaggi di whatsapp e purtroppo anche i social, dove le sciocchezze del Paolino (o chi per esso) incombono sempre.
Però, nonostante tutto, me la godo comunque: mare, montagna e giri per l’Italia. Atella, Grosseto e Amandola sono solo tre esempi di città visitate grazie all'esperienza da Sindaco. Chissà se ci sarei mai andato comunque.
Fare il Sindaco rimane un'esperienza fantastica, che qualche (molte) preoccupazione la dà, ma che in cambio ti fa vivere nuove esperienze e conoscere luoghi, gente e valori.
Ne vale la pena, anche in "vacanza"!
Migranti a Rescaldina: ecco chi sono e cosa fanno
da SempioneNews
In esclusiva l'intervista ai richiedenti asilo a Rescaldina e agli educatori della Fondazione Somaschi Onlus: dal bando Sprar ai protagonisti dell'integrazione. La storia di chi ha attraversato il mediterraneo, i loro sogni per il domani passano da Rescaldina.
Dopo l'ultimo consiglio comunale è chiaro: Rescaldina parteciperà al bando SPRAR nel 2019. Questa notizia ha scosso le acque in paese: in molti si sono lamentati di possibili nuovi arrivi di migranti: Le questioni sollevate sono semplici: chi sono questi migranti? Perché vengono a Rescaldina? E soprattutto, potrebbero rappresentare un problema? Noi di SempioneNews abbiamo voluto conoscere i richiedenti asilo già presenti a Rescaldina, i loro educatori, la loro storia e le loro speranze.
È fondamentale però fare prima un passo indietro. Nel 2012, con la giunta guidata dalle'ex Sindaco Paolo Magistrali, Rescaldina ha aperto le porte ai migranti, da allora però il processo di integrazione si è evoluto e con l'adesione allo SPRAR e la firma del protocollo con la Prefettura nessun altro richiedente asilo potrà arrivare a Rescaldina oltre ai 19 previsti, neanche in appartamenti privati. Quindi la buona notizia per chi teme "l'invasione" è che il numero di migranti a Rescaldina rimarrà pressoché invariato: ad oggi in paese sono presenti 18 persone in attesa di una risposta legale riguardo il loro status, gli stessi (o quasi) presenti dal 2014, quando sono arrivati dal cento di via Quasimodo di Legnano e dei quali nessuno sembra essersi mai accorto, al punto che c'è chi si preoccupa oggi del loro arrivo.
Bugie, fake news... invidia?
Quante volte ho dovuto perdere tempo per rispondere alle bugie di Magistrali che ancora non ha rielaborato il lutto delle elezioni del 2014?
Facciamone un piccolo elenco, non esaustivo...
- La moschea
- Il campo Rom
- Il malfunzionamento delle pompe del sottopasso
- complotti e corruzioni varie (senza naturalmente mai entrare nel merito...)
- le tre sezioni della scuola materna Ferrario di Rescalda
- i ribassi nell'appalto del verde a una cooperativa di Napoli
Andiamo con ordine per le due bugie di oggi:
La prima: ne arriveranno altri 40
Quaranta? Un numero assolutamente inventato. A Rescaldina ci sono 19 richiedenti asilo e non ce ne possono essere più di diciannove proprio grazie al protocollo firmato con la Prefettura lo scorso anno.
La seconda: o non erano graditi a qualcuno?
Intanto il centro sportivo è chiuso per ferie. A parte il mese di chiusura di dicembre il centro sportivo ha sempre funzionato, dall'inizio dell'anno ad oggi. Non è stata affidata la gestione? Il Comune continuerà ad occuparsene garantendone l'apertura e la fruibilità. Verrà impostata un'altra gara con criteri diversi per favorire la partecipazione.
Scrivere "non erano graditi a qualcuno" è poi una illazione, un lasciare intendere qualcosa di sporco ma qui la gara è stata trasparente e pulita quindi di sporco c'è solo il contenuto del post.
Sarà l'ultima volta che dovrò rispondere alle bugie dell'ex?
Purtroppo credo proprio di no...
Ascoltare Rescaldina
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